In questo articolo ti fornirò qualche consiglio su come farti costruire una casa ecologica facendo le scelte corrette.
Vedrai, quindi, come avvicinarti all’indipendenza energetica e quali sono le azioni che NON devi intraprendere.
Diseguito, 7 errori da non commettere durante nella tua nuova costruzione:
Errore n.1 – Non effettuare un buon isolamento
Quando tu accendi il tuo sistema di riscaldamento, porti la tua casa, in un tempo più o meno breve, alla tua temperatura ideale, di solito intorno ai 20°. Se di colpo spegnessi il riscaldamento, la temperatura scenderebbe nuovamente. Se tenessi il riscaldamento spento per giorni la temperatura scenderebbe fino ad avvicinarsi a quella esterna.
Perché questo?
Perché il calore viene ceduto all’ambiente esterno tramite le pareti, gli infissi, il tetto e il pavimento.
Questo cosa vuol dire?
Per riscaldare la tua casa, tu produci dell’energia termica, qualsiasi sia il sistema che utilizzi. Il problema è che tutta l’energia che tu produci, in maniera più o meno veloce, finisce all’esterno. Sempre.
Se tu produci 10kWh termici di energia, quanti di questi pensi finiscano fuori raffreddando, quindi, la tua casa?
Te lo ripeto, TUTTI!
Tutta l’energia che produci verrà trasferita all’ambiente esterno.
Ha mai pensato al perché, se raggiungi i 20° in casa, devi comunque mantenere il riscaldamento acceso, o comunque riaccenderlo poco dopo?
Per lo stesso motivo, tutta l’energia termica in casa viene trasferita all’esterno tramite le pareti, il tetto, il pavimento e gli infissi, soprattutto quando sono aperti.
Questa dispersione di energia, però, può avere tempi brevi o lunghi.
Infatti, se hai una vecchia casa senza isolamento, il calore uscirà fuori molto rapidamente, anche tenendo le finestre chiuse. Dovrai quindi tenere il tuo riscaldamento costantemente acceso e alla massima potenza, pagando un sacco di soldi di gas, energia o pellet.
Cosa serve, quindi, isolare termicamente una casa? Serve a trattenere il calore il più tempo possibile. Serve a rallentare il processo di dispersione del calore.
In una casa isolata, infatti, puoi permetterti di integrare solamente un po’ di calore alla volta, tenendo il tuo impianto al minimo. Questo genera una spesa davvero irrisoria per il tuo riscaldamento.
Ti faccio un esempio banale per chiarezza:
Considera di avere 2 immobili identici di pari metratura, uno completamento non isolato (classe G) l’altro molto isolato (classe A) e che fuori ci siano 0°. Portiamo i 2 immobili alla temperatura di 20° e poi spegniamo il riscaldamento ad entrambi.
Cosa succede?
Nell’immobile in classe G, in 24 ore, la temperatura interna scenderà verosimilmente intorno ai 10°.
In quello molto isolato, per arrivare alla temperatura interna di 10° ci vorranno almeno una decina di giorni.
Capisci la differenza?
La proiezione è comunque quella di arrivare a 0° gradi per entrambi gli edifici. Quello che cambia è il tempo.
Per questo motivo, in una situazione in classe G, avrai sempre bisogno di fornire energia termica alla casa per mantenere la temperatura di 20°. In quella in classe A, invece, avrai bisogno di pochissima energia da integrare. Infatti, salendo di classe e arrivando ad una casa passiva, addirittura gli apporti solari dalle finestre e il calore del tuo corpo potrebbe bastare a mantenere la temperatura di 20° (come da definizione di casa passiva).
Quindi, se stai costruendo casa da zero, devi dare estrema importanza al tipo di isolamento termico, in quanto non solo ti riduce all’osso il fabbisogno termico, ma ti permette di ridurre al minimo anche la dimensione e la potenza degli impianti.
Errore n.2 – Non installare una VMC
Nel ragionamento fatto sopra ho considerato entrambi gli immobili con porte e finestre chiuse.
Cosa succede se apriamo la finestra per far cambiare l’aria, ad esempio al mattino?
Succede questo: indipendentemente dall’isolamento termico, porti fuori buona parte del calore presente in stanza, in pochi secondi o minuti.
Immagina di aver costruito una casa in classe A, dove serve pochissima energia per mantenere gli ambienti confortevoli, ma tutte le mattine apri le finestre delle camere per il ricambio aria.
Stai praticamente rendendo inutile tutto l’isolamento termico della tua casa (e i soldi che hai speso per farlo). In pochissimo tempo la temperatura delle stanze interessate scende di diversi gradi e hai bisogno di molta più energia per ristabilire la temperatura iniziale.
Ti dirò di più. Con questa operazione, tu ricambi, comunque, pochissima aria (anche perché, altrimenti, ti troveresti la stanza alla stessa temperatura che c’è fuori, quindi gli ipotetici 0° visti sopra).
Quindi stai andando a sprecare molta energia (e molti soldi) e non stai nemmeno facendo un ricambio aria come si deve.
Questo è il motivo per cui, chi costruisce casa da zero, deve assolutamente prevedere un sistema di ricambio aria, chiamato VMC (ventilazione meccanica controllata) cha lavora a bassi regimi ma costantemente, giorno e notte.
Questi oggetti hanno un sistema di recupero del calore che evita esattamente quella dispersione che avresti aprendo le finestre.
La VMC, infatti, prendendo sempre l’esempio di prima, preleva aria a 0° che, incrociandosi con quella calda che esce, entra in ambiente a circa 18-19°. Al contrario, l’aria viziata di casa (tra l’altro ricca di CO2) viene prelevata a 20°, ma cede il calore a quella pulita in ingresso ed esce alla temperatura di 1-2°.
Ovviamente prendi questi dati come esempi, anche perché dipendono da molti fattori. Mi serve solamente a farti capire il concetto.
Capisci quanto sia fondamentale utilizzare una VMC, soprattutto in una casa nuova termicamente isolata?
Ma oltre al recupero del calore, ricambiare l’aria costantemente con una VMC vuol dire purificare in maniera estremamente efficace l’ambiente in casa, cioè l’aria che respirate tutti i giorni tu e la tua famiglia.
Molti non sanno, infatti, che l’aria all’interno delle nostre case è, in media, 5 volte più inquinata rispetto all’aria esterna. Prodotti chimici, deodoranti, detersivi, polvere, acari, escrementi di acari, residui di pelle, muffe, batteri, formaldeide, gas derivanti dalla combustione…
Installare una VMC in una nuova costruzione, quindi, ti aiuta a liberarti:
- dalla CO2 e da gas tossici prodotti e dalla combustione della cucina
- da umidità e muffe
- da virus e batteri
- da polvere e acari
- dal fumo di sigarette, per chi fuma in casa
- dagli odori di cucina e servizi
- dal Radon, un gas altamente radioattivo presente spesso nelle nostre case in quanto trasportato dall’acqua, dal metano o emesso da alcuni materiali da costruzione.
Errore n.3 – Installare i classici termosifoni
Ripensando a come costruire una casa da zero che ti dia un comfort ideale, con consumi quasi zero, un altro grave errore che non devi commettere è immaginare di installare i classici termosifoni.
I classici termosifoni sono sistemi di distribuzione che hanno bisogno da alte temperature di mandata per scaldare gli ambienti.
Per alte temperature intendo mediamente 60-65°
Questo perché hanno dimensioni ridotte rispetto al volume della stanza.
Più precisamente, hanno poca superficie scaldante.
Quasi tutti i sistemi di riscaldamento di nuova generazione, però, sono molto più efficienti se lavorano a basse temperature.
Questo è vero sia per le comuni pompe di calore, sia per le caldaie a condensazione. Per le caldaie a biomassa, quindi legna o pellet, invece, non c’è grossa differenza.
Le pompe di calore lavorano con un’efficienza altissima se la temperatura di mandata dell’impianto è bassa.
Allo stesso modo, le caldaie a condensazione hanno bisogno di lavorare a temperature basse per far sì che si avvii il processo di condensazione e recupero del calore.
Ma come faccio ad avere i miei 20° in casa se il circuito di riscaldamento è a bassa temperatura?
Aumentando la superficie scaldante.
I classici termosifoni lavorano a temperature che vanno dai 60 ai 65°. Per abbassare di qualche grado la temperatura necessaria, bisognerebbe aumentare la superficie scaldante, quindi aumentare il numero di termosifoni oppure il numero di elementi.
I sistemi radianti, come il riscaldamento a pavimento, hanno una superficie scaldante molto maggiore, perché occupano tutto il pavimento. Questo gli permette di lavorare a 30-35° mantenendo i 20-22° in casa.
L’impianto radiante, in realtà, puoi installarlo a pavimento, a parete o a soffitto, mantenendo pressochè invariata la sua efficienza.
Con il pavimento radiante, inoltre, hai quella piacevole sensazione di tepore sotto i piedi, che in inverno non è da sottovalutare.
Quando sei in casa, pur avendo 21-22°, ci sono 2 fattori che ti faranno comunque percepire qualche grado in meno. Uno è il potere radiante delle pareti gelide, l’altro è avere i piedi freddi.
Praticamente, costruire una casa nuova con le pareti isolate e la serpentina a pavimento, ti permette un comfort decisamente più caldo e accogliente, persino mantenendo il termostato a 19°.
Questo vuol dire che se stai costruendo casa nuova non hai NESSUN motivo per farti mettere ancora i vecchi termosifoni.
Se hai già chiesto qualche informazione in giro, è possibile che tu abbia incontrato dei “professionisti” che ti hanno detto: “Ma oggi ci sono i termosifoni a bassa temperatura…”
Cosa vuol dire?
Chiariamo questa cosa.
La temperatura dei termosifoni non è un prerequisito del termosifone stesso. Dipende sempre da quanti kW termici servono alla tua casa per arrivare a 20° e da quanti elementi devi installare per erogare quella potenza.
Se ti installano dei termosifoni a “bassa temperatura” (che poi per bassa temperatura si intende 50°) devi installarne un certo numero per poter raggiungere i tuoi 20°. Se ne installi meno, ti servirà aumentare la temperatura a 55°,60°,65° o più, anche se sulla scheda tecnica c’è scritto “possono lavorare a 50°”.
Se riempissi completamente le pareti di termosifoni potresti anche mandargli acqua a 40-45°, ma non credo ti sia mai venuta questa malsana idea.
La cosa più grave è che a volte sono proprio gli operatori del settore che non conoscono come dovrebbero tutte le dinamiche relative alle temperature. Infatti, sono poi quei personaggi che preferiscono consigliarti un sistema classico semplicemente perché sugli impianti di nuova generazione non sono per nulla competenti.
Errore n.4 – Installare sistemi a gas
Ora che hai visto quanto è importante costruire una casa nuova con un sistema di riscaldamento a bassa temperatura, vediamo perché la caldaia a condensazione non è la soluzione più conveniente.
Ipotizza di avere installato la serpentina a pavimento. Abbiamo visto che i 2 sistemi più efficienti con la bassa temperatura sono la caldaia e la pompa di calore.
La prima va ovviamente a gas, la seconda ad energia elettrica.
Qui sorge sempre un dubbio. Consuma più una caldaia o una pompa di calore?
Considerando che si tratta di 2 unità di misura diverse, facciamo il confronto in €:
La pompa di calore consuma circa il 40% in meno rispetto ad una caldaia a gas tradizionale e circa il 25-30% in meno di una caldaia a condensazione.
Perché?
Perché prende buona parte dell’energia necessaria dall’ambiente esterno, quindi utilizza energia già presente ed in maniera gratuita. L’energia elettrica utilizzata non serve per “scaldare” come per le comuni resistenze, ma serve solamente ad azionare il compressore del circuito interno della pompa di calore.
Questo è il motivo per cui, anche a livello legislativo, la pompa di calore è considerata a tutti gli effetti un impianto a fonte rinnovabile, ovvero l’aria esterna.
Per questo motivo il consumo di una pompa di calore è molto inferiore a quello di una caldaia (parlando in € spesi), e fino a 4 volte meno rispetto ad un sistema a resistenza (come un classico boiler elettrico).
Vediamo insieme i 3 principali vantaggi che avresti installando una pompa di calore in una Casa Senza Gas:
Vantaggio 1
Il primo vantaggio è che, se devi “comprare” la materia prima per alimentare il tuo sistema di riscaldamento e acqua calda sanitaria, è più conveniente comprare energia elettrica per far funzionare la pompa di calore che comprare metano per la caldaia.
Vantaggio 2
Il secondo vantaggio è che, se utilizzi l’energia elettrica anche per la cottura (con conseguenti risparmi anche su questo) puoi eliminare completamente il gas, eliminando tutte le componenti fisse.
Questo ti genera un ulteriore risparmio, in quanto sulla bolletta del gas, il costo per la materia prima è solo una parte di quel che realmente paghi. Eliminando il contatore, elimini anche tutti quei costi fissi e quelle tasse che ti ritrovi oggi su tutte le bollette del metano.
Detto questo, con una caldaia a metano sarai costretto per sempre a comprare il gas dalle compagnie petrolifere, ad un prezzo che ti viene imposto e che è costantemente in aumento (circa il 4% in più all’anno negli ultimi 20 anni).
Vantaggio 3
L’energia elettrica, invece, puoi produrtela da solo!
Basta installare un impianto fotovoltaico (tra l’altro oggi obbligatorio nelle nuove costruzioni) per produrre l’energia necessaria a tutto il fabbisogno. Considera che se stai costruendo casa da zero e vai ad isolare molto bene le pareti e il tetto, in più lavori a bassa temperatura con un sistema efficiente, l’energia totale che ti servirà sarà davvero poca.
Ovviamente non ti staccherai completamente dal contatore di energia, ma arriverai ad avere un conto economico per tutto il fabbisogno tendente allo ZERO.
Di questo argomento ne parlo in maniera più specifica nel Report gratuito “Vivere una Casa Senza Gas” che puoi scaricare in fondo all’articolo.
Errore 5 – Affidarti ad aziende edili non competenti sugli impianti termici
Ora che hai capito come costruire una casa ecologica senza commettere errori sulla parte impiantistica e strutturale, dovrai scegliere un’azienda competente in questo tipo di interventi.
Considera che la maggior parte delle aziende edili, soprattutto quelle “storiche”, hanno conoscenze molto limitate sul tema del riscaldamento (per come va intrapreso oggi).
Oggi si parla di sistemi di riscaldamento intelligenti, di smart home e domotica.
La configurazione di un sistema integrato per il riscaldamento, il controllo dell’umidità e la gestione automatizzata del comfort, è diretta principalmente al risparmio di energia, e quindi economico.
Molti edili escludono completamente la parte impiantistica dal capitolato di una nuova costruzione, e in questo caso è un bene. Ci si crea però, il problema di interfacciarsi poi con chi dovrà fare gli impianti termici, avendo magari predisposto l’immobile agli impianti tradizionali.
Spesso, infatti, l’azienda edile manda l’amico idraulico a installare le tubazioni per i termosifoni e lascia lo spazio per la caldaia.
Quando dovrai fare gli impianti, poi, dovrai rompere muri e solette per rifare tutto da capo.
Oppure, rassegnato, lasci tutto così, “tanto ormai ci sono gli attacchi”.
Altre imprese edili, invece, inseriscono nella nuova costruzione anche gli impianti. Questa situazione è ancora più pericolosa. Oggi ci sono delle regole diverse in fatto di efficienza energetica. Spesso, però, si continua a lavorare “come si è sempre fatto”.
Spesso, il concetto base di un’impresa edile è:
“installiamo una caldaietta economica, come abbiamo sempre fatto, e mettiamo qualche termosifoni, così rimaniamo bassi con il costo totale della casa”.
Questo atteggiamento è deleterio per il cliente finale che, ovviamente cerca il prezzo, ma è ignaro di quanto gli costerà la gestione della propria casa negli anni, oltre a rimanere schiavo delle compagnie di gas e luce.
Infatti, se stai costruendo casa nuova e non vuoi mettere il gas, devi scegliere un’azienda che già costruisce case senza gas oppure che collabori stabilmente con impiantisti specializzati nel sistema Casa Senza Gas, ormai presenti in tutta Italia.
Errore n.6 – Non considerare apporti solari
Gli apporti solari giocano un ruolo fondamentale nelle nuove case senza gas.
E non mi riferisco solamente al fotovoltaico o al solare termico che scalda l’acqua, ma a cose ancora più semplici e banali.
L’enorme potere isolante delle nuove costruzioni fa sì che serva sempre meno energia termica per mantenere gli ambienti confortevoli.
Come ho già detto prima, nelle case cosiddette “passive”, persino il calore del tuo corpo e i raggi del sole che entrano dalle finestre potrebbero bastare per mantenere la temperatura ideale.
È quindi importante, soprattutto verso est, sud e ovest, avere una buona percentuale di vetrate in maniera da avere un potere radiante “gratuito” direttamente dai raggi del sole.
Ovviamente questo ti aiuterà in inverno. Se vivi in un posto molto caldo e con inverni miti, il dirsorso è pressochè inverso.
Questo è valido anche per la luce naturale. Avere stanze poco illuminate, dove è necessario accendere la luce anche di giorno, è ovviamente antieconomico.
Oggi ci sono persino dei sistemi che portano la luce del sole in semi interrati o in cantine, luoghi in cui il sole non arriva direttamente.
È bene quindi, quando si pensa a costruire una casa nuova, sfruttare bene gli eventuali apporti solari allo scopo di risparmiare energia termica ed elettrica.
Errore n.7 – Progettare tetti artistici in cui è impossibile installare il fotovoltaico
Oggi, quando si costruisce casa da zero, si da molta importanza all’aspetto estetico, oltre che a quello energetica.
Sono ovviamente d’accordo, la tua nuova casa dev’essere innanzi tutto bella! Deve piacerti, devi esserne completamente innamorato!
Il tetto, ad esempio, gioca un ruolo fondamentale sull’estetica. Ti consiglio, però, di valutare già da subito lo spazio per un eventuale impianti fotovoltaico.
Questo te lo dico perché in più di una situazione mi sono trovato a dimensionare un impianto fotovoltaico ma il cliente non aveva lo spazio per installarlo.
Quindi, il consiglio che posso darti è quello di unire la creatività e l’estetica della tua nuova abitazione, alle necessità energetiche.
Considera sempre di lasciare lo spazio per un impianto fotovoltaico, che sia sul tetto o su una tettoia separata dalla casa.
Bene, in questo articolo abbiamo visto come costruire una casa da zero evitando 7 gravi errori.
Una delle difficoltà maggiori rimane sempre quella di trovare la giusta azienda a cui affidare i lavori e che sia realmente specializzata sugli impianti di nuova generazione.
Nel Report gratuito “Vivere una Casa Senza Gas” che puoi scaricare qui sotto, troverai alcune nozioni fondamentali sulle aziende installatrici e scoprirai a cosa devi fare attenzione prima di cominciare a costruire la tua nuova casa.
Gentile dottor Previterio che pensa del raffreddamento sfruttando una pompa di calore e le serpentine sul pavimento? É un sistema di cui ho sentito parlare come effetto cantina ma é efficiente? Grazie e saluti
Lo reputo, in assoluto, il miglior modo per raffrescare un ambiente, oltre ad essere il sistema che utiliziamo nel nostro ufficio di Rivoli (TO). È estremamente comfortevole perchè non c’è aria fredda che circola ed è corretto parlare di effetto cantina, anche se c’è una differenza, ovvero il tasso di umidità.
Per raffrescare con un pavimento, soffitto o parete radiante, bisogna assolutamente deumidificare l’ambiente, altrimenti superficie fredda + aria umida calda = condensa!
Bisogna solo fare attenzione in caso di assenza di isolamento termico (classe G estrema), soprattutto in climi molto caldi, perchè il pavimento potrebbe non erogare i kW termici (freddi) necessari. In nuove costruzioni o ristrutturazioni, invece, assolutamente al primo posto.
informazioni molto utili scritte in maniera chiara e sintetica. gia’ in passato ho avuto da lei informazioni utilissime sulla produzione di acqua calda domestica mediante impianto solare che ho poi realizzato in casa gia’ dotata di pompa di calore acqua aria e impianto fotovoltaico
Grazie Ettore, mi fa piacere esserti stato d’aiuto. Vedo che hai già una configurazione che ti avvicina molto all’indipendenza energetica, bravo!!!
Grazie della risposta. Mi permetto una seconda domanda riguardo il rapporto fra superficie del tetto da adibire a pennelli fotovoltaici e superficie da adibire a pannelli per il riscaldamento acqua. Immagino che il riscaldamento diretto dell’acqua sia la soluzione più efficiente in estate mentre in inverno non lo sia affatto quindi non so se esiste una risposta a questa domanda.
Posta in altri termini la domanda potrebbe essere: la pompa di calore puo comunque giovarsi di un preriscaldamento dell’acqua da pannelli termici o questi tolgono superficie utile per i fotovoltaici che la alimentano?
Grazie ancora
Come hai scritto tu, il solare termico produce molta energia termica d’estate, quando non ti serve e devi trovare il modo di smaltirla. Integrare il riscaldamento con un solare termico lo vedo utile solo quando si ha un sistema di riscaldamento non efficiente (ad esempio a gasolio). Nel tuo caso, invece, hai già un sistema efficiente, quindi escluderei l’integrazione del solare termico dando più spazio al fotovoltaico.
Bravi
Grazie Michele!
Buona sera sono William tra qualche mese partirò con la ristrutturazione della mia nuova casa 250mq circa su tre livelli la mia intenzione è di eliminare il gas,naturalmente è previsto un bel cappotto termico e un tetto che ora è in legno da isolare e farlo ventilato mantenendo l’estetica delle travi interne…vado al punto il dubbio più grande è poter fare l’impianto a pavimento soprattutto tradizionale per problemi di altezza,andrebbe meglio la versione impianto a pavimento a secco anche se mi convince di meno… Per evitare grossi interventi sul pavimento di tutta casa avrei pensato l’installazione di fan coil ad acqua che mi permetterebbero di scaldare casa con la pompa di calore e anche magari tramite un chiller di usarli come freddo per l’estate,il tutto supportato da fotovoltaico sul tetto.Calcolando che sono a Roma e non fa freddissimo per lunga parte dell’anno e con un grande isolamento termico della casa penso che facendo lavorare i fan coil sui 45 gradi possa ottenere un ottimo risultato anche senza impianto a pavimento cosa ne pensa?..grazie anticipatamente per la sua risposta.
Ciao William, in realtà per fare caldo e freddo ti serve una sola macchina, viene solo invertito il ciclo d’estate. Per quanto riguarda i locali, che altezze hai? Considera che noi nelle ristrutturazioni senza gas utiliziamo pavimenti radianti che vanno dai 30 ai 45mm, compreso isolante e massetto (escluse solo le mattonelle), quindi potrebbe non essere completamente da escludere il pavimento.
In caso sia comunque molto tirato con le altezze puoi utilizzare dei fan coil oppure un radiante a parete, ma è da valutare con un’analisi più approfondita o con un sopralluogo.
Rimango a disposizione, Stefano.
Salve, io sto acquistando una casa in nuova costruzione. La classe energetica prevista è A2 anche se il costruttore parlava di poter arrivare ad A3 a lavori compiuti.
Di tutte le indicazioni da Lei fornite sopra, alla nostra costruzione mancherà solo la VMC. Mi chiedo se davvero tale mancanza comporterà un dispendio di energia e quindi un aumento di costi notevole e come fare per ovviare al problema al fine di evitare creazione di muffa!?
Ciao Miriam, una casa molto isolata come la tua ha una bassissima traspirablità, quindi l’umidità tende a rimanere all’interno ed accelera l’eventuale formazione di muffe. In quel caso devi risolvere il problema aprendo le finestre, cosa poco logica in inverno o in giornate estive molto calde. Considera che mentre apri gli infissi, la tua casa diveta una classe C-D (per dirlo in maniera poco tecnica) ma la stai pagando per classe A2!
Considera, in ultimo, che la VMC risolve diversi problemi, non è solamente una questione di risparmio (cosa comunque molto impattante e che tende a ripagarne il costo).
– Ti fa risparmiare sui consumi evitando dispersioni di calore.
– Evita la stagnoazione dell’umidità in casa.
– Ricambia costantemente l’aria viziata evitando l’ingresso di micropolveri e allergeni.
A tal proposito, ti invito a leggere l’articolo sull’inquinamento domestico, fattore più preoccupante di quanto sembra:
>>>Art. Inquinamento Domestico<<<
A presto, Stefano.
Buongiorno Stefano,
abito in provincia di Torino e sto ultimando casa nuova classe E’ previsto l’impianto radiante ai pavimenti ma dobbiamo decidere per quale tipo di impianto di riscaldamento, tradizionale a metano con caldaia di condensazione + pompa di calore per acs, oppure solo pompa di calore, oppure caldaia a metano + pannelli solari e accumulo.
Consideri che, almeno da subito,non metteremo i pannelli fotovoltaici.
Premesso che sappiamo già che probabilmente il sistema migliore è la sola pompa di calore,ma a conti fatti, non mettendo il fotovoltaico, quale sistema ci permette un costo minore a livello di consumi di energia?
Inoltre,noi vorremmo mettere il parquet con il sistema radiante a pavimento. Quale tipo di massetto sarebbe opportuno? ci hanno parlato del massetto autolivellante di circa 1 cm. Lei lo ritiene quello adatto?
In ultimo, quale sistema di raffrescamento potremmo adottare se mettiamo la pompa di calore?
Grazie anticipatamente per i suoi preziosi consigli.
Buongiorno Sonia, se confrontiamo la sola pompa di calore con la sola caldaia a metano, con la pompa di calore consumerebbe circa un 30-35% in meno, parlando di €/anno, ovviamente senza fotovoltaico. Essendo, però, delicata la questione parquet e l’eventuale raffrescamento, ed essendo in provincia di Torino, mi rendo disponibile a incontrarci, in maniera da sviscerare un po’ il tema. Le scrivo tramite email in questi giorni, ora sono in centro Italia per delle ristrutturazioni.
A presto, Stefano.
buonasera probabilmente non è la prima volta che risponde a un quesito come il mio successivo, ma non sono riuscito a trovarne. Qualora avesse uno spazio di 24 mq. e dovesse scegliere tra due soluzioni:
1) installare un impianto fotovoltaico di 6 kw e quindi utilizzare una pompa di calore aria acqua full electric per riscaldamento e acqua calda sanitaria;
2) installare un impianto fotovoltaico di 4,4 kw e 3 pannelli solari termici unitamente ad una pompa di calore aria acqua collegata anche ai pannelli solari termici che produca sia riscaldamento che acqua calda sanitaria,
quale sceglierebbe?
Buongiorno Vincenzo, anche se ci siamo sentiti successivamente, scrivo qui la risposta in maniera da essere utile a tutti!
Se il solare termico deve togliere spazio al fotovoltaico ne farei assolutamente a meno. Si porta dietro manutenzioni importanti negli anni, senza dare grandi contributi invernali (nelle mezze stagioni e in estate ho il fotovoltaico che produce più di quel che serve).
Cosa conviene prevedere come impianto elettrico e termico, per quanto possibile autonomi, in una nuova villetta bifamiliare, di cui stiamo iniziando la progettazione? Siamo a Rho (MI)
Ciao Piero, è una domanda un po’ generica, considerando che su una casa nuova si ha la libertà di progettare qualsiasi cosa. Idealmente la base può essere un pavimento radiante ben dimensionato, in maniera da lavorare a temperature molto basse, intorno ai 30°, una pompa di calore per riscaldamento e acqua calda sanitaria e un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo.
Se poi serve fare la climatizzazione estiva si può utilizzare il pavimento radiante con la stessa pompa di calore, ma a quel punto bisogna avere un sistema di deumidifica.
La scelta del miglior sistema dipende da tantissimi fattori, va fatta prima di tutto un’analisi dei vostri obiettivi e delle vostre esigenze.
Se può essere utile si può organizzare una consulenza live in maniera da farvi una panoramica generale sulle diverse soluzioni possibili e capire quali sono le vostre reali esigenze.
Trova tutto qui: Analisi Energetica
Buonasera interessante anche per me devo costruire casa i legno 140mq con sottotetto di circa 50mq avendo nella zona giorno il soffitto molto alto che impianti mi consigliereste per avere i migliori risultati essendo profano di che impianti avrebbe bisogno per autoalimentarsi???
Ciao Giovanni, stesso discorso di Piero, se vedi la mia risposta di sopra.
Bisogna capire cosa volete come risultato finale. La base probabilmente sarà sempre fotovoltaico e pompa di calore ma le configurazioni sono davvero infinite.
Buongiorno Stefano, stiamo realizzando una nuova abitazione privata di circa 250mq su due livelli a Bergamo, volevo sapere:
1. Ci sono degli obblighi di legge per l’utilizzo di fonti rinnovabili?
2. Quale è il miglior modo per isolarla? Mi hanno parlato di pareti in Gasbeton è efficiente?
3. Quale e’ il miglior impianto per riscaldamento/raffrescamento?
Differenza di costi da una caldaia tradizionale a una pompa di calore? Realizzazione/gestione.
4. Il ricircolo forzato dell’aria è indispensabile?
Grazie
Marco
Ciao Marco, rispondo punto per punto:
1) In teoria sì, copertura minima del 50% dei consumi totali, salvo disposizioni diverse delle singole regioni o dei singoli comuni.
2) Se si parla di pareti, è più efficiente del Poroton o del mattone tradizionale, ma con parete “tradizionale” + pannelli isolanti (dall’ESP fino alle fibre vegetali) hai dei rendimenti migliori, oltre alla migliore copertura dei ponti termici (risposta ipersemplificata, andrebbe approfondita ma non sono io la figura giusta per farlo).
3) Domanda troppo generica
4) Quasi obbligatorio con cappotto in EPS, molto utile in tutti gli altri casi, soprattutto per la qualità dell’aria: vedi questo articolo.
Se monto un pompa di calore con fancoil innsistituziine dei termosifoni, ma mettendo anche una nuova caldaia, oppure una scaldino, posso comprare tutto sfruttando il 65% di ecobonus ler tutto, per qualcosa, o non posso usarlo?
Ciao Roberto, con pompa di calore più fancoil a cosa ti serve la caldaia?
In qualsiasi caso, il 65% dovresti averlo per tutto, ho solo un dubbio su pompa di calore e caldaia se li prendi separati (ma che trovo totalmente inutile come soluzione).
Per “scaldino”, invece, cosa intendi?
Buongiorno Stefano,
mi accingo ad acquistare un immobile in puglia (comune in zona climatica C) composto da 3 piani (garage seminterrato 80mq+ abitazione al piano rialzato 80mq + abitazione al primo piano 100mq) attualmente allo stato grezzo e accatastato come F4 (in corso di definizione).
Leggevo su internet che per la categoria F4 sarebbe possibile accedere ai bonus a valle di una sentenza, ti risulta? Nell’atto di compravendita dovrei far scrivere qualcosa di particolare in modo da poter accedere ai bonus?
Per la parte impiantistica relativa al riscaldamento/raffrescamento delle due abitazioni cosa mi consigli (fancoil, impianto a pavimento, ecc..)? Nell’immediato dovrei terminarne una sola e nei prossimi anni spero anche la seconda. Ho a disposizione il lastrico solare da poter utilizzare in parte, max 30/40 mq, per l’impianto fotovoltaico. Nel caso di impianto a pavimento quale tipo di massetto mi consigli volendo utilizzare un pavimento in SPC?
Ti ringrazio anticipatamente per la risposta